Luogo: Chianti
Il Chianti deve la sua fama in Italia e all’estero all’omonimo vino che in questa zona viene prodotto.
A livello amministrativo è diviso in due sottozone: il Chianti Fiorentino e il Chianti Senese.
Dal punto di vista geografico, all’interno del Chianti si distinguono la dorsale dei Monti del Chianti che va, grosso modo con orientamento Nord-Sud, dal corso dell’Arno, nei pressi di Pontassieve fino al Monte Luco (834 m) in provincia di Siena, e una serie di displuvi minori che separano i corsi d’acqua più importanti quali l’ Ema, la Greve, il Pesa, l’Elsa e l’Arbia.
I Monti del Chianti costituiscono una naturale barriera tra il Chianti e il Valdarno.
Il territorio si presenta molto vario sotto il profilo naturalistico.
Sui Monti del Chianti predominano boschi di querce e pini (questi ultimi frutto di opere di rimboschimento), con limitate zone ad Abete bianco, impiantato dai religiosi intorno ai luoghi di culto. Scendendo dal crinale il paesaggio cambia e i boschi lasciano il posto alle coltivazioni. Si tratta soprattutto di vigneti, ma non manca l’olivo.
La storia degli insediamenti umani nel Chianti risale, come è testimoniato da ritrovamenti archeologici, all’età del Bronzo e del Ferro.
Poi gli Etruschi e quindi i Romani trovarono in queste colline i luoghi ideali in cui risiedere. La vera “rivoluzione” avvenne però dopo il X secolo, con il disboscamento e l’arrivo della vite.
In questo periodo cominciarono anche battaglie e vere e proprie guerre per il possesso dei territori. Soprattutto da quando Firenze, con le sue mire espansionistiche, cominciò a minacciare i feudatari legati alla città di Siena.
Di questo stato di lunga belligeranza sono testimoni i molti castelli che ancora si incontrano su monti e colline del Chianti. Le battaglie terminarono solo nel 1555, quando il Chianti passò sotto il dominio fiorentino.
La nostra escursione inizia dal Castello di Mugnana.
Si scende, prima per campi, costeggiando il castello che rimane sulla sinistra, poi tramite una serie di tornanti nel bosco di lecci, al Rio Sezzate che si attraversa su un antico ponte in pietra nei pressi di un mulino. Si risale quindi, per un oliveto, fino al Castello di Sezzate e all’omonimo borgo.
Da qui si procede, lungo una comoda stradella verso Casa Filicaia e quindi, lungo il tracciato dell’antica via etrusca, poi romana e medievale che collegava Fiesole a Volterra, con ampi tratti selciati, si risale il Rio Sezzate sempre nel bosco, incontrando antichi mulini, ponti e belle cascate, fino ad arrivare sotto l’abitato di Cintoia dov’è l’omonima sorgente e lo stabilimento di acque minerali. Da qui in breve si sale al Castello di Cintoia.
Dal castello con ripida salita fra bosco e macchia mediterranea, si raggiunge il valico de la Panca.
Da la Panca si sale lungo una strada forestale e quindi attraverso boschi di castagno si raggiunge il casolare abbandonato di Casa al Monte ed il Poggio di S. Giusto, da cui si gode di un bel panorama.
Infine lungo un sentiero e una strada forestale si scende fra bei catagneti e boschi di pino, leccio e corbezzolo alla strada provinciale e quindi, in breve, al Castello di Mugnana.
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