La storia millenaria di Vallombrosa inizia intorno all'anno 1015 quando Giovanni Gualberto de Visdomini un monaco dallo spirito intraprendente affascinato da quello che era l'ideale di vita Benedettina, fuggendo dal vescovo di Firenze e dall'Abate di San Miniato insieme a due suoi amici monaci, costruì il primo nucleo spirituale di quello che divenne uno dei più rinomati conventi di tutta la Toscana rifugiandosi nella profondità della foresta di Vallombrosa.
Da allora per circa 700 anni questo luogo ha vissuto anni di grande benessere grazie ai monaci che hanno saputo sfruttare il terreno usandolo come pascolo per l'allevamento degli ovini, per prodotti caseari e per la produzione di una pregiatissima lana venduta in tutto il mondo ma soprattutto per la coltivazione dell'abete bianco dove qui trova il suo habitat naturale.
Tutto va bene fino all'arrivo di Napoleone che tolse tutto il potere alla chiesa chiudendo anche questo monastero; in questo periodo tutta la Toscana subisce un grande tracollo.
E' solo nel 1765 quando Pietro Leopoldo di Lorena salì al trono ( al posto della famiglia De' Medici non avendo più eredi) che la Toscana conosce la sua fase più innovativa con una sana politica agraria accompagnata da riforme di commercio importanti.
Come in altre zone della Toscana Leopoldo riconosce a Vallombrosa il suo valore, quindi ricostituì il convento con i frati che ripresero ad operare con grande impegno, fece lavori di consolidamento agrario costruendo strade nuove come quella che conduceva in Casentino riconoscendo l'importanza strategica del posto per il commercio con le altre regioni.
In questo luogo pieno di storia ora noi uomini moderni vi andiamo a frescheggiare e a camminare per poterne gustare tutti i tesori lasciati dai nostri avi
Il nostro Trek inizia da Tosi, paese ai piedi della stessa Vallombrosa per percorrere un anello che ci porterà a lambire i confini con la Consuma per riportarci al luogo di partenza.
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