Luogo: Appennino Pistoiese: dalle Piramidi del Passo dell’Abetone alle fioriture del famoso Libro Aperto
Il Libro Aperto è un gruppo montuoso costituito da due vette: Monte Rotondo (1.937 m s.l.m.) e Monte Belvedere (1.896 m). Viste dalla valle del Torrente Lima, i versanti delle due cime appaiono dritti e incidenti, con un angolo tale da sembrare un enorme libro aperto: da qui l'etimologia. Le due cime segnano il confine tra la Toscana e l'Emilia-Romagna. Quella del Libro Aperto è un’area molto importante dal punto di vista floristico per la presenza di alcuni endemismi e soprattutto di alcuni relitti glaciali; tra questi ultimi spicca il Rododendro rosso, di origine alpina (visibile nei pressi della Selletta e delle due cime). Lasciate le auto appena fuori del Passo dell’Abetone, si inizia a salire sullo 00 in direzione del Monte Maiori, sempre in ambiente fresco e ombreggiato. Raggiunto il Maiori tiriamo un po’ il fiato ed entriamo in una bellissima faggeta fino a che non raggiungiamo una radura dalla quale sarà possibile godere del meraviglioso spettacolo delle praterie sommitali del Libro Aperto e del Monte Cimone. Al piccolo Rifugio Casetta di Lapo sostiamo giusto il tempo di gustare il paesaggio circostante, per poi iniziare la bellissima salita verso il Libro Aperto tra mille fiori di vari colori. L’ovovia dell’Abetone sembra tanto vicino da toccarla… Saliamo tra le fragoline di bosco e i mirtilli (il periodo è quello buono per le scorpacciate…) e - forse - qualche fischio di marmotta e arriviamo a vedere anche la croce del Corno alle Scale, lo Spigolino e la Doganaccia.
Dalla Selletta del Libro Aperto (siamo nel bel mezzo delle pagine del Libro…) non saliremo alla cima del Monte Rotondo direttamente, ma lo aggireremo arrivando a salirlo dal lato nord/ovest, usando anche un po’ le mani (nell’ultimo tratto aiutandoci anche con un metro di catena metallica) per affrontare meglio i pochi metri di roccia e divertirci di più... Pranzo in vetta, meditando sulla bellezza delle nostre montagne.
Discesa per la via comoda che ci riporta alla Selletta e da qui per sentiero diverso e molto “morbido”, alternando poi rocce, quasi a gradini, a pratoni, tornando alla Casetta di Lapo e da qui per comoda forestale nel bosco dotata anche di cartelli naturalistici si rientra alle auto poco dopo l’Uccelliera.
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