Luogo: Libbiano - Riserva di Monterufoli-Caselli
Siamo in una delle più grandi riserve naturali della Toscana, 4828 ettari, su un territorio che si estende ai Comuni di Pomarance, Moteverdi M.mo e Montecatini Val di Cecina.
E’ anche fra le più selvagge che abbiamo nella nostra regione, molto diversa da come doveva essere anche solo un secolo fa, quando era popolata di boscaioli, contadini, cavalli e pecore, meno foreste intricate, più campi e pascoli e macchia bassa dovuta al taglio degli alberi.
È una zona ricchissima e varia per vegetazione, fauna, storia geologica e storia dell'uomo, anche perché sfruttata grazie alle ricchezze del sottosuolo.
Non dimentichiamo che siamo nel bel mezzo delle Colline Metallifere.
Il nostro percorso partirà nei pressi del piccolo, grazioso borgo medievale di Libbiano, poco distante dalla Riserva.
Incontreremo torrenti cristallini, miniere di rame, cave di Calcedonio, un quarzo dalla meravigliosa lucentezza e colore, molto usato nei secoli scorsi nel fiorentino Opificio delle Pietre Dure.
Arriveremo presso la seicentesca Villa di Monterufoli, nota come “villa delle cento stanze”, che ha ospitato personaggi illustri e tipico esempio di quell’economia mezzadrile che per secoli ha contraddistinto i nostri territori. Sorta laddove in epoca medievale era un castello-fattoria sotto la diocesi di Volterra, è attualmente sede di un centro di educazione ambientale.
Spazieremo con lo sguardo sugli orizzonti aperti dal poggio di Corno al Bufalo (560 m slm), dove piante anche rare ed endemiche si sono adattate ad un terreno davvero particolare e difficile, attuando vere e proprie strategie di sopravvivenza.
Con un percorso ad anello, torneremo al punto di partenza del nostro itinerario.
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