Luogo: Valdarno
Se abiti in Toscana e hai la fortuna di viverla tutti i giorni, forse non ti accorgi di quanto sia bella questa regione, o semplicemente non riesci ad apprezzarla al 100% perché è normale girarsi intorno e vedere solo bellezza, oppure la ami cosi tanto che in ogni luogo che vai, in ogni angolo che visiti ti assale quello stupore che solo la magnificenza più pura ti dà.
Scoprire luoghi nuovi, angoli nascosti,tesori sia naturali, che con l'aiuto delle mani maestre dell'uomo, è incredibilmente fantastico, ti appaino all'improvviso come se prima del tuo arrivo non fossero mai esistiti e questo gioco si ripete mille e mille volte ancora come se i tesori di questa magnifica regione fossero infiniti.
Le colline e le vallate intorno a Firenze sono forse il fiore all'occhiello di questa armoniosa regione, e, un po' riservato e ancora non consapevole della sua bellezza, si trova il Valdarno, in mezzo alla raffinatezza del Chianti e alla spartana natura del Casentino, intimidito dalla loro bellezza, ma fiero e orgoglioso dei suoi tesori.
In questo magnifico luogo vi hanno dimorato Conti, Marchesi, Principi e famiglie nobili come i Guidi e Medici, hanno ammirato la sua bellezza maestri come Leonardo Da Vinci dipingendone angoli di questo paradiso nei suoi capolavori, ha preso spunto da queste vallate Francesco Petrarca per le sue meravigliose scritture.
Il grande Masaccio ha trovato nel Valdarno i suoi natali, regalandoci affreschi e quadri di inestimabile valore, anche il Divino Dante, calpestando questi luoghi, ha lasciato innumerevoli testimonianze del suo passaggio decantandolo nella Divina Commedia, ognuno di questi illustri uomini ha regalato a questo angolo di terra qualcosa di loro che ancora possiamo ammirare.
Madre natura, in questo piccolo fazzoletto di terra (in confronto all'immensità), è stata di una generosità immensa dandogli tantissimo, dalla terra profumata e ricca adatta a coltivazioni eccellenti, al preziosissimo olio (rinomato in tutto il mondo) al raffinato vino, fino a coltivi rarissimi ma pregiati come il fagiolo zolfino, senza scordarsi dei doni nascosti come il tartufo.
Un clima eccezionale fa sì che la vegetazione sia particolarmente varia e va dalla macchia mediterranea alle piante pluviali agli alberi montani, essendo ai piedi del Pratomagno altro incredibile luogo da calpestare e ammirare.
Castelli, come la Torre del Castelleno, il castello dei Bonsi e Sammezzano arricchiscono il Valdarno di arte e storia. La quiete della sacralità ci viene donate dall'abbazia di Vallombrosa e dalle maestose Pievi che riempiono la Cassia Vetus (strada dei sette ponti).
Dal sacro al profano passi se ti fermi ad ascoltare o a leggere le varie leggende che girano intorno alle oramai famose Balze del Valdarno esempio di spettacolo naturalistico da ammirare quasi in silenzio percorrerle e uscirne incantati.
Poi ci sono i sodalizi uomo/natura fatta da un matrimonio perfetto che ci regalano cose da riempire il cuore e la vista, anche questo è il Valdarno.
Chissà sa se il fiume Arno (che dà il nome a questa vallata) non abbia deciso di voltare le spalle ad Arezzo per contribuire con le sue preziose acque alla magnificenza di questo luogo o forse semplicemente perché voleva fare parte di questo incanto.
Partiamo da Firenze direzione Reggello fino all'agriturismo dove alloggeremo.
Lasciamo gli zaini/borse pesanti e, con quello più piccolo adatto ai trekking, inizieremo il nostro percorso.
Il trek scelto per questa giornata ci porterà a visitare le Balze tipiche formazioni argillose che si sono create dai depositi di materiali portati dai fiumi del Pratomagno e Chianti dentro un lago formatosi circa 5 milioni di anni fa che, al momento della sua esondazione, ha lasciato queste esclusive formazioni, che con fantasia ricordano il Grand Canion.
Noi percorreremo quelle di Reggello meno conosciute di quelle dell'acqua zolfina di Castelfranco, ma, come spesso accade, per le cose meno blasonate, sono più maestose e sicuramente più caratteristiche, ricche di bellezze naturali che puoi quasi toccare con mano.
In questi particolari calanchi (che solo nel Valdarno si possono trovare) gli abitanti della zona hanno costruito la loro storia.
Le Balze (così chiamate) sono servite all'uomo per un'infinità di cose: scavandole ne venivano ricavati ricoveri per greggi, per attrezzi da lavoro, depositi per frumenti e nella seconda guerra mondiale addirittura per rifugio anti nemico.
Ora nei nostri tempi per noi uomini sono solo un attrattiva turistica, mentre gli animali di varie specie le vivono molto volentieri che siano essi volatili come rapaci o i coloratissimi gruccioni oppure che siano ungulati come cinghiali e caprioli o lepri e altri piccoli animali selvatici.
La zona è costituita di una biodiversità incredibile dovuta al clima e alle varie altezze.
Tutto il percorso è circa 10 km mediamente facile.
Il nostro giro finisce nel pomeriggi nel nostro punto di pernottamento e di ristoro: dopo aver preso possesso delle camere, attenderemo di rifocillarci.
Dopo cena ci recheremo al paese di Reggello per vedere uno spettacolo teatrale dove io sono fra gli attori (ovviamente chi vuole!)
La nostra giornata si concluderà con un meritato riposo.
Tempo di percorrenza: circa 5 ore
Dislivello in salita: circa 200 m
Lunghezza percorso: circa 10 km
Impegno fisico: basso
Difficoltà tecnica: bassa
Dopo colazione nel nostro punto di alloggio, partiremo per il nostro trek diretti ai piedi del Pratomagno dove inizieremo a percorrerlo in uno dei sui sentieri meravigliosi.
Il percorso scelto per la giornata di oggi ci porterà fino alla zona di Vallombrosa simbolo incontrastato della montagna regina del Valdarno. Saliremo in mezzo a scenari naturalistici di incredibile bellezza dove il nostro continuo cambiamento di latitudine ci regalerà mille diversi paesaggi fra boschi e terrazze naturali dove la nostra vista si riempirà d'incanto.
Finita la salita verremo ripagati dalla fatica arrivando a Vallombrosa località immersa in una foresta millenaria carica di storia curata da secoli da ecologisti "Ante Litteram" come i monaci Vallombrosani, circondata dalla imponente catena montana del Pratomagno e affacciata sul Valdarno.
In questa montagna è presente una fra le più belle foreste della nostra penisola, se mentre l'attraversi e ti soffermi un po' ad ascoltare, sentirai il sussurro di un'infinità di bellissimi alberi, mentre ti volti attratto da questo silenzio, vedi la maestà dell'abete bianco re incontrastato di questa foresta, coltivato dai Monaci Vallombrosani i quali dovevano essere come gli abeti dritti sia nel portamento che nella morale.
Mentre camminiamo in questo meraviglioso luogo, dove il suo silenzio e la sua pace religiosa ci farà entrare in un atmosfera mistica di pace e tranquillità, trovarsi difronte la magnificenza della sua Abbazia Benedettina carica di millenaria storia ci lascerà senza parole.
Entrando dentro questa magnifica chiesa (considerata una delle più splendide della nostra nazione) ognuno di noi sarà invaso dalle emozioni personali. Qui possiamo ammirare dipinti di maestri del luogo e opere lignee di rara bellezza.
Questa meraviglia non finisce nell'interno del luogo sacro ma all'ora stabilita faremo una visita guidata dentro della zona privata dell'abbazia dove vivono i Monaci, protettori di una ricchissima biblioteca, perla di questi religiosi, dove si possono ammirare rarissimi manoscritti.
Sazi di natura, arte e storia faremo ritorno a Reggello con i mezzi pubblici o comunque con mezzi previsti per il rientro.
Quindi cena e il meritato riposo.
Tempo di percorrenza: circa 6 ore
Dislivello in salita: circa 600 m
Lunghezza percorso: circa 12 km
Impegno fisico: medio
Difficoltà tecnica: media
Ancora incantati dai ricordi del giorno precedente, dopo colazione, ci accingiamo a vivere il nostro 3°giorno in questo luogo meraviglioso chiamato Valdarno.
Partenza sempre dal nostro agriturismo per un trek che ci regalerà grandi sorprese.Un percorso che attraverserà coltivi uliveti vigne e altri bellissimi luoghi e ci farà capire la ricchezza naturale di questa zona e come i nostri avi la vivevano e ancora boschi piccoli e grandi.
La nostra camminata ci porterà per prima cosa a passare accanto alla chiesa di Ostina dove avvengono (presunte) apparizioni, quindi ancora camminando i nostri passi ci porteranno a vedere la chiesetta di San Giovenale e quindi Mandri una bellissima villa Medicea usata dai signori di Firenze per riposarsi.
Ripartiamo per coltivi e stradelle fino alla sorpresa culinaria. In un locale ristrutturato di recente come centro visite, o magari altro luogo adeguato, mangeremo cibi locali e caratteristici: bruschetta olio nuovo, fagioli zolfini, salumi, vino bono, vinsanto di categoria e dolce.
Ripartiamo verso la fine del nostro 3 gg.. ma ancora una sorpresa . Visita alla magnifica Pieve di San Pietro a Cascia gioiello di rara bellezza e visita al museo dove si conserva il Trittico del Masaccio (Maestro nativo del Valdarno).
Da questo punto ritorno alle auto per riportarci alla nostra vita sicuramente contenti e più ricchi di tesori regalati da questa terra che io amo tantissimo
Tempo di percorrenza: circa 4 ore
Dislivello in salita: circa 300 m
Lunghezza percorso: circa 10 km
Impegno fisico: basso
Difficoltà tecnica: basso
ATTENZIONE!
Pagamento acconto (€ 70,00) entro e non oltre il 10 dicembre 2017.
L'acconto può essere pagato con
- bollettino postale sul conto corrente n° 1038848576 oppure con
- bonifico bancario IBAN IT 72 T 07601 02800 001038848576 (nuovo conto) intestato a Ufficio guide
specificando la causale: "Valdarno, gennaio 2018".
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