Luogo: Appennino tosco-emiliano: Cime dell' Omo e di Romecchio
L’ Appennino tosco-emiliano si presenta, per la maggior parte del suo sviluppo, come un susseguirsi di montagne dal largo crinale prativo.
Fanno eccezione solo alcuni brevi tratti, dove il crinale della catena presenta ripidi scoscendimenti oppure si restringe facendosi aereo e roccioso.
È il caso della cima dell’Omo e delle cime di Romecchio, montagne “minori”, nel senso di più basse e meno note, rispetto ai vicini monti Giovo e Rondinaio, ma altrettanto suggestive nel loro aspetto alpestre.
Dal Rifugio G. Santi (1300 m), situato in località La Vetricia, si sale fino a raggiungere lo spartiacque appenninico principale.
Raggiunta la cresta la seguiamo in direzione nord-ovest affrontando la salita della Cima dell’Omo (1859 m) da cui si gode di uno splendido panorama tutto intorno. Scendiamo al Passo del Terzino (1680 m) e continuiamo a seguire il crinale fino a raggiungere le gemelle Cime di Romecchio (1791 e 1731 m).
I vecchi pastori della montagna spiegavano l’origine di queste due vette, dalla forma pressoché identica, con una storia dall’antico sapore delle fiabe … Scendiamo quindi nuovamente fino alla Basserella (1628 m) per poi guadagnare l’ultima cima della giornata, il Monte Romecchio (1702 m).
Proseguiamo fino alla Bassa del Saltello (1599 m) da dove imbocchiamo sulla sinistra la bella strada forestale che, tagliando a mezza costa i contrafforti appenninici, ci riporta al Rifugio G. Santi chiudendo il nostro bell’ itinerario ad anello.
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