Luogo: Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Eremo di Camaldoli
GRUPPO COMPLETO; CHI SI ISCRIVERà DA MER 27 GENNAIO 2021 SARà MESSO IN LISTA D'ATTESA
Nel cuore delle Foreste Casentinesi, circondati da boschi di abeti e faggi secolari ci sono luoghi che da quasi un millennio custodiscono fede e cristianità. Sono eremi, monasteri, santuari abitati da uomini che danno valore all’ascolto, alla riflessione, al dialogo personale non finalizzato ad obiettivi immediati da raggiungere. Coltivano il silenzio e da sempre sono e vivono in armonia con la natura. Uomini che trascorrono molte ore della giornata nella preghiera, nel lavoro e nello studio, talvolta in rigorosa solitudine, poiché il silenzio esteriore aiuta a cercare quello interiore, ma conservano l’antica regola di dare ospitalità a chi cerca una pausa di pace nelle loro cittadelle dello spirito.
Camaldoli è uno di questi avamposti religiosi. È costituito da un grande monastero e da un piccolo eremo, distanti tra loro circa tre chilometri, ed è abitato da monaci appartenenti alla Congregazione Camaldolese dell’Ordine di San Benedetto che ha per simbolo due colombe che si dissetano allo stesso calice. Si tratta di un’immagine antica quasi mille anni che rappresenta le due comunità che si nutrono alla stessa fonte che è Cristo.
Immerso in una delle più belle foreste d’Europa, a 1103 metri di quota, l’Eremo di Camaldoli è costituito da venti celle isolate da un cancello dalla chiesa del San Salvatore Trasfigurato. Fu San Romualdo, il monaco ravennate che tra il 1023 e il 1027 venne qui a riformare l’Ordine Benedettino, a fondarlo insieme all’Ospizio poi divenuto il Monastero di Camaldoli. Le celle costituiscono la sua ossatura più medievale. Tutte uguali, con il piccolo giardino esposto a sud per avere il massimo della luce e del calore del sole, sono indipendenti e funzionali all’isolamento.
Calzate le ciaspole, saliamo dall’Eremo di Camaldoli fino al Prato alla Penna. Percorriamo ora il sentiero 00 di crinale, che segue per un breve tratto lo spartiacque appenninico principale in direzione sud est, fino al Passo Fangacci. Ritorniamo al Prato alla Penna per la strada forestale che si affaccia sul versante romagnolo per poi riprendere il sentiero 00, stavolta in direzione nord ovest, fino a Prato Bertone. Infine, a seconda delle condizioni della neve, ritorniamo, per sentiero o facendo un bel taglio nel bosco fuori sentiero in neve fresca, al sacro Eremo.
Il programma può subire variazioni in base alle condizioni meteo e della neve.
IN CASO DI ASSENZA DI NEVE, L'ESCURSIONE VERRA' FATTA COMUNQUE, SENZA CIASPOLE.
Le condizioni invernali, per le situazioni oggettive che si possono trovare, la temperatura,
il vento, la neve o la scarsa visibilità, possono rendere le escursioni più impegnative.
Per partecipare è quindi indispensabile sapersi adattare ed avere un minimo di allenamento generale.
Si sconsigliano le attività con le ciaspole ai "sedentari".
N.B. abbiamo a disposizione le racchette da neve che vengono noleggiate al costo di 6,00 euro.
Per favore indicate nelle note se avete bisogno delle ciaspole e per quante persone.
Sono indispensabili i bastoncini telescopici da trekking con i dischi da neve in fondo o in alternativa i bastoncini da sci che generalmente non vengono noleggiati, noi ne abbiamo alcune paia a disposizione, se non li avete, da darvi insieme alle ciaspole.
Le calzature idonee all'uso delle ciaspole sono scarpe da escursionismo impermeabili ed alte alla caviglia (NO doposci).
Se non avete pantaloni da neve che in genere ce le hanno incorporate all'interno, sono consigliate le ghette che impediscono alla neve di entrarvi tra pantalone e calzatura.
Per visualizzare le escursioni previste in altre date, vedi il programma completo