Apuane meridionali: Pania della Croce

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La Pania della Croce (1.858 m) è forse la vetta più nota delle Alpi Apuane. Definita anche la “Regina” di questa catena montuosa, conosciuta sin dall’antichità, menzionata da letterati ed alpinisti è caratterizzata dall’imponente croce che le ha attribuito il nome attuale.
Il “gruppo delle Panie” (si suole così definire il trio di vette composto da Pania della Croce, Pizzo delle Saette e Pania Secca) compete per imponenza con le più alte cime settentrionali dell’Orto di Donna ( Pisanino, Cavallo, Contrario, Grondilice e Pizzo d’Uccello) e del nodo della Tambura.
Questa cima segna anche il confine fra le grandi montagne della catena apuana e le ultime propaggini verso sud, modeste per dimensioni e quote, ma non per questo meno interessanti dal punto di vista escursionistico e naturalistico.

La nostra escursione parte dalla località Piglionico.
Parcheggiate le auto nei pressi della cappella dedicata ai partigiani caduti sul monte Rovaio, si sale in un’ora e mezzo, dapprima in una bella faggeta, poi oltre il limite del bosco, per aperte praterie sommitali, al rifugio Rossi.
Dopo una breve sosta per recuperare le energie, si riparte in direzione della Foce del Puntone per poi risalire il selvaggio e suggestivo vallone dell' Inferno ed arrivare in un'altra ora sulla cima della Pania della Croce.
Dalla vetta, nelle giornate limpide, si può godere di un ampio e indimenticabile panorama in tutte le direzioni, a ovest verso il mare, a sud verso le Apuane meridionali e le piane di Lucca e Pisa, a est verso l’Appennino, a nord verso le Apuane settentrionali.
Ammirato il panorama si scende sul versante della foce di Mosceta (1.170 m), con davanti a noi l’imponente massiccio del monte Corchia, fino alla foce stessa.
Prima di riprendere il sentiero che, aggirando il pizzo delle Saette e attraversando la base della la Borra di Canala, ci riporterà al punto di partenza faremo una breve sosta per un caffè (e magari mangiare anche per una buona fetta di torta oltre che per poter fare rifornimento d’acqua) al Rifugio Del Freo del C.A.I. di Viareggio.