Luogo: Montalbano, Bacchereto, Pietramarina
Dicesi Monte Albano la più elevata diramazione dell'Appennino che dalla foce di Serravalle stendesi nella direzione di maestro a scirocco fra l'Ombrone pistojese e l'Arno sino alla gola della Golfolina […]. Le sue principali cime denominate Pietra marina e S. Alluccio sono elevate sopra il livello del mare, quella 984, e questa 929 braccia. (dal Dizionario Geografico Fisico e Storico della Toscana di Emanuele Repetti)
"La prima volta che giunsi lassù quasi mi si abbagliarono gli occhi, e per qualche minuto, incantato dal meraviglioso spettacolo che mi stava dinanzi, non seppi far altro che guardare attonito in giro senza distinguere nulla di definitivo nel largo e verde orizzonte.” Così Renato Fucini descrive il Montalbano, una vera e propria campagna-giardino. Infatti qui ha avuto un' enorme importanza l’azione dell’uomo-agricoltore, che ha reso ancora più bella e produttiva questa zona mediante terrazzamenti, vigneti ed oliveti disposti sui terreni collinari.
I versanti orientale ed occidentale del Montalbano presentano una netta differenziazione dal punto di vista dell’acclività: il versante occidentale infatti si presenta più uniforme degradando dolcemente sino a lasciare posto alle basse colline (tutte intorno ai 100 m ) denominate “Cerbaie” alla cui base si trova la pianura occupata dal Padule di Fucecchio.
Camminando su un buon tratto del crinale che percorre il Montalbano da nord a sud, entreremo nel maestoso, ricco bosco di Pietramarina con i suoi imponenti lecci secolari e agrifogli a formazione arborea, che fu scelto come riserva di caccia dai Medici. Non a caso esso fa parte di un’ area naturale protetta, protagonista di una storia che attraversa le epoche etrusca, medievale e medicea, offrendo un paesaggio di assoluto valore e suggestione. Qui ci imbatteremo infatti nell’insediamento etrusco di Pietramarina (585 m), abitato per almeno 600 anni dall’antico popolo, importantissima area di osservazione e di comunicazione per molte città etrusche, da Artimino fino a Volterra e al mare.
Arriveremo poi alla Torre di Sant’Alluccio (540 m), ai confini dei Comuni di Carmignano, Quarrata e Vinci, che oggi versa in stato di abbandono, ma che testimonia di un passato ricco e variegato fin dal Medioevo, pur avendo notizie frammentarie. Essa domina il crinale del Montalbano sul punto in cui la strada proveniente da Vinci passava almeno fin dal Medioevo sul versante opposto per proseguire in direzione di Bacchereto. Doveva essere un punto di ospitalità per i pellegrini, che deviando dalla Francigena si recavano a visitare le reliquie di San Jacopo a Pistoia. Ai suoi piedi si trovano le sorgenti dell’acqua santa…
Altre amenità del nostro andare saranno il leccio monumentale di Faltognano, la fattoria di Bacchereto, che fu casa di caccia dei Medici…e la magnifica campagna-giardino che domina in lungo e in largo questo abbaglio degli occhi.
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