Luogo: bosco de Le Carline, Radicondoli
Le Colline Metallifere sono il più esteso sistema collinare e montuoso dell'Antiappennino toscano. Che cosa significa?! Che si estendono nella parte sud-occidentale della Toscana, su un'area che abbraccia i territori del grossetano soprattutto, ma anche il senese, pisano e livornese, per circa 800 Km. E che non hanno niente a che fare come formazione con il nostro Appennino: sono molto, molto più antiche e con una nascita del tutto diversa, all’origine delle sue ricchezze minerarie. Come si sa, con la vecchiaia si tende ad abbassarsi di statura, così come hanno fatto questi ”monti”, le cui altitudini massime sono quelle de Le Cornate e il Poggio di Montieri, di poco superiori ai mille metri .
Un paesaggio aspro, caratterizzato da boschi di varia natura a seconda delle altitudini ed esposizioni, da piccoli austeri borghi in gran parte medievali arroccati sulle cime dei colli, solo in parte addolcito da campi coltivati, vigne e uliveti. Per queste sue caratteristiche fu scelto dalle formazioni partigiane della II Guerra Mondiale: il percorso che faremo si muove sulle alture del territorio di Radicondoli, che hanno caratterizzato le vicende della 23° Brigata Garibaldi “Guido Boscaglia”. Questa riuniva tre distaccamenti partigiani originari, i quali scelsero questa zona per “i numerosi tratti coperti di macchie assai estese, la porzione coltivata relativamente esigua, la modesta produzione agricola, le numerosissime strade provinciali….”
Uno dei protagonisti più noti di quella formazione, che arrivò a contare quasi 400 unità, fu Carlo Cassola, il più tenace, esperto ed acuto letterato dei territori della Valdicecina. Insieme a lui, Norma Parenti, tradita e poi seviziata e uccisa ventitreenne dalle truppe tedesche.
Luoghi di vento e di boschi arcaici, di silenzio e di orizzonti a perdersi: sarà il paesaggio a raccontare tutta la sua verità passata e presente.
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