Luogo: Valdarno
Fin dall'antichità l'uomo, vedendo il massiccio del Pratomagno, si è reso conto della sue ricchezza oltre che dell'altrettanta bellezza, da subito ha capito di quanto questa zona poteva essere importante per la sua sopravvivenza.
Una terra fertilissima adatta a coltivare di tutto con un clima buono con corsi d'acqua in quantità, ricca di piante per poter costruire e scaldarsi.Vi si è stanziato costruendoci le prime abitazioni e in seguito i primi Borghi e paesi abitandoli e rendendoli idonei ai propri bisogni e alle proprie necessità per sopravvivere e per proteggersi .
Questa montagna ha dato all'essere umano anche la possibilità di costruire le sue zone di culto essendo il Pratomagno silenzioso e protettivo.
Tutti questi tesori li ritroviamo anche ai nostri tempi percorrendo questi luoghi e rimanendone stupiti di come hanno potuto sposarsi natura e maestria umana
Si segue il percorso che collega Pian di Scò col Varco di Gastra
Dalla bellissima chiesetta si sale fra dei terrazzamenti di olivi, dopo vari tornanti si lascia la strada asfaltata che a sin. prosegue per Menzano e si prende in piano una strada sterrata che si mantiene a mezza costa nella valle del torrente Resco
Man mano che si sale un bosco di latifoglie prende il posto degli olivi.
Passato casa Gualtiere su ponticelli in pietra si attraversa un paio di volte il Resco per trovare una capanna in muratura, utile in caso di ricovero.
Salendo incontriamo degli strati di roccia a sbalzo molto caratteristici.
Attraverso un castagneto, con esemplari secolari, arriviamo a Gastra grande costruzione in pietra ormai abbandonata, in origine un antico monastero
Superato il fabbricato giriamo a sin. Dopo la casa La Pecoraccia la strada diventa un viottolo di bosco, tra vegetazione (faggi abeti ginestre) ci conduce all'innesto con una stradella forestale proveniente dal Monte Acuto punto panoramico sul Valdarno forestale ( proveniente dal Monte Acuto punto panoramico sul Valdarno.
Giriamo a sin. in ripida discesa per una stradella sterrata molto sconnessa e dopo poche curve troviamo davanti a noi il bellissimo panorama sul Poggio alla Regina.
Superata una fitta abetina arriviamo all'Oratorio di Ponticelli. Se l'origine di Ponticelli, come luogo sacro, è tuttora incerta, ne è chiaro invece lo sviluppo come luogo di culto e devozione alla Vergine Maria.
Possiamo far risalire la costruzione intorno al XVI-XVII secolo.
Dietro la chiesa c'è la possibilità di rifornirsi di acqua da una vena proveniente dalla montagna.
Torniamo, per alcune centinaia dimetri in salita sui nostri passi fino ad imboccare sulla destra una stradella molto panoramica ma molto sconnessa, che in ripida discesa ci conduce prima alla torre di Menzano ed infine a Casa Biondo punto di partenza.
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