Luogo: tra Sovicille e Siena
Quanti magnifici monumenti architettonici conserva la Montagnola Senese? Talmente tanti che alcuni, loro malgrado, nonostante l'importanza storica e l'interesse architettonico, sono abbandonati a se stessi.
Non è questo il caso dell'Eremo di Lecceto, che si impone per la sua solida struttura, ma che fu un tempo ben più spoglio e scelto da alcuni eremiti che abitarono le tante grotte di origine carsica qui presenti.
Caterina, bambina, amava trascorrere qui il suo tempo, a respirare quel senso di pace e legame divino che qui sentiva tanto forte.
Credenti o no, questo luogo e tutto il percorso trasmette un senso di calma e condivisione, in cui l’ambiente circostante e le opere dell’uomo si armonizzano con la natura presente.
Una natura fatta di piante umili e forti che hanno “scritto” la storia millenaria e il loro rapporto con l’uomo: tra tutte il leccio, ovviamente, la quercia mediterranea per eccellenza, di cui lungo il percorso troveremo esemplari plurisecolari.
E a proposito di grotte, la Montagnola Senese, su cui stiamo muovendo i nostri passi, è un territorio a conformazione calcarea, da cui, pregiato e ricercato ancora oggi, deriva il cosiddetto “marmo giallo di Siena”, che si estrae nel solo Comune di Sovicille.
Degni di menzione nel nostro itinerario sono il Castello di Poggiarello, la Pieve di San Giusto a Balli, la Pieve di Ponte allo Spino, dalle caratteristiche architettoniche uniche e poste su strade che in passato costituivano le direttrici principali fra nord e sud.
Infine, il Palazzacio: un incredibile castello posto sull'antica strada maremmana, che appare nell'affresco Effetti del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti e che porta ancora i segni di un'incursione pisana del XIV secolo.
Iscrizione on line OBBLIGATORIA entro il 2 Febbraio 2023;
dopo questa data è necessario contattare la guida
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