Ci sono dei territori, nella nostra regione, già ricchissimi per i corsi d’acqua, le specie botaniche presenti e le affascinanti caratteristiche delle rocce, nei quali lo sfruttamento economico passato talmente si è mantenuto ad un livello sostenibile, tale da conservare un ambiente pressoché intatto.

La Val di Farma e la Val di Merse sono una, se non la più incredibile fra queste aree. Ed è infatti qui che si trovano alcune Riserve Naturali indubbiamente tra le più selvagge, quali Alto Merse, Basso Merse e Farma. Poi esiste una piccola Riserva racchiusa tra i torrenti Farma e Farmulla, di soli 530 ettari. Siamo tra i territori di Chiusdino e Roccastrada, dove il nostro torrente più importante scorre a monte degli ormai diventati famosi Canaloni e di Petriolo, che altre volte in passato abbiamo attraversato nelle nostre escursioni.

Questa piccola Riserva prende il nome da uno sperone roccioso che si innalza a 441 metri e che è caratterizzato dai più begli affioramenti di diaspro della Toscana: pietra rossa che si è formata per sedimentazione intorno ai 150 milioni di anni fa in un grande oceano oggi scomparso, grazie ai microorganismi allora presenti. Per quel che riguarda la vegetazione, vale la pena ricordare la presenza di rare specie botaniche, come il lupino greco, unica stazione segnalata in Toscana, la ginestra alata e l’asplenio settentrionale, una felce spesso presente su terreni ofiolitici.

Il nostro itinerario partirà dalla località di Luriano, nel Medioevo importante centro giurisdizionale, come testimoniato dalla pieve, attraverserà boschi dalle maestose querce, raggiungerà lo sperone roccioso che dà origine al nome della Riserva, guaderà e costeggerà più volte i due torrenti, raggiungerà le cime più alte di Ricavolo e Poggio Alto, oltre i 500 metri, per aprire lo sguardo sull’alta Val di Farma e il grossetano.

Un percorso avvincente, che vale la pena affrontare, per conoscere luoghi pressoché sconosciuti nel sistema delle nostre aree protette, così da potersene appassionare e continuare a salvaguardarli.

 

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