Luogo: La fonte della fata Morgana | Città: Grassina, Italia
Escursione promozionale gratutita
scadenza iscrizioni 10 ottobre 2024
La nostra escursione ci porta a scoprire le colline appena sopra l'abitato di Grassina, una sorta di urban trek, fra strade a basso traffico e strade bianche, fra colline, oliveti e boschi.
Un'occasione per conoscere il territorio vicino casa.
Ritrovo ore 9:30
a Ponte a Ema, partenza dell'escursione verso il colle di Fattucchia, pranzo al sacco, rientro a Ponte a Ema verso le ore 16:00
Il luogo di ritrovo e il programma dettagliato verrà inviato agli iscritti.
La collina di Fattucchia e la Fonte della fata Morgana,
nei dintorni di Grassina.
I dettagli con orario e luogo di ritrovo e il programma completo
verranno inviati agli iscritti
"Io son quella, o lettor, fata Morgana
che giovin qui ringioveniva altrui
Qui dal Vecchietto, poiché vecchia io fui
ringiovenita colla sua fontana"
Presso le pendici del rigoglioso colle di Fattucchia, sopra Grassina, la Fonte della Fata Morgana, conosciuta anche come Casina delle Fate, fu fatta costruire da Bernardo Vecchietti nella seconda metà del 1500 all’interno del parco di villa Il Riposo, residenza estiva dei Vecchietti e sede di una ricca collezione di opere d’arte.
Opera, secondo più fonti, dell’artista fiammingo Giambologna, rappresenta un esempio unico di architettura da giardino, a metà tra la tipologia del ninfeo e quella del grotto.
Dopo un lungo restauro, l’edificio, con una struttura ad "L", appare in tutta la sua bellezza: tra la campagna incolta e case coloniche, si distingue per l’intonaco a finti mattoni rosa che contrasta con la bianca pietra alberese posta a ornamento di porte e finestre, così da creare un’ancor più magica e suggestiva atmosfera.
il ricavato dalle offerte sarà interamente devoluto per sostenere il progetto
Baan Unrak
la Casa della Gioia, si trova a Sangkhlaburi, nell'ovest della Thailandia, a 20 km dal confine con la Birmania. E' stata fondata nel 1991 da Donata Dolci per accogliere bambini orfani o abbandonati e ragazze madri profughi dalla Birmania, in fuga dalla repressione del regime militare. Da Baan Unrak sono passati almeno un migliaio di bambini e oggi la Casa della Gioia ne ospita 153 e una ventina di ragazze madri con i propri figli. Ai bambini e alle mamme vengono garantiti protezione, cibo, vestiti, cure mediche, educazione, occupazione, amore e assistenza.
Alla base del progetto c'è la filosofia neo-umanista, che insegna che si deve amare e curare ogni essere dell'universo.
A Baan Unrak i bambini imparano pian piano che la vita non è solo violenza, crudeltà, sfruttamento, disamore, sofferenza, come purtroppo hanno imparato dalle esperienze che hanno alle spalle. Ma che può essere invece anche amore, serenità, attenzione e cura reciproca, benessere e acquistano equilibrio, fiducia e sicurezza.
All'interno della comunità esiste una scuola, aperta anche ai bambini dei villaggi vicini e un centro di tessitura, finalizzato a impiegare le donne e anche a mantenere vive le tecniche di tessitura tradizionale.
Alla tessitura è collegata la sartoria, dove vengono realizzati prodotti (sciarpe, borse, camicie, pantaloni, ecc.) che vengono venduti nel negozio di Baan Unrak a Sangkhlaburi e on line ed anche negli eventi che a Firenze organizziamo per raccogliere fondi.
Da Baan Unrak si porta aiuto sanitario e alimentare anche a molti nuclei familiari che vivono nascosti nella giungla.
A Baan Unrak lavora anche personale stipendiato proveniente dai gruppi di profughi birmani, e volontari che vengono da ogni parte del mondo e offrono il loro servizio per periodi più o meno lunghi.
Il centro non è sostenuto da nessuna autorità istituzionale, ma solo da coloro che intendono dare aiuto.
visita il sito di Baan Unrak: www.baanunrak.org
Escursione promozionale gratutita
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