Luogo: Monte Prato Fiorito, Bagni di Lucca
E dal muschio occhieggiano violette e giunchiglie, / E scagliano il loro pungente odore attraverso il cervello / Finché si sviene con delizioso dolore.
(da Epipsychidion, Percy Bysshe Shelly)
Il Prato Fiorito è uno dei massicci calcarei della Val di Lima, importante affluente del fiume Serchio che nasce sull'Appennino Pistoiese.
Il suo versante Ovest è caratterizzato da boschi, coltivi e pascoli nella parte più alta mentre gli altri versanti sono molto più aspri e caratterizzati da pareti calcaree, ghiaioni e versanti molto scoscesi ricoperti da una vegetazione tipica delle rupi calcaree.
Il paese di San Cassiano di Controne è situato sul versante Sud quasi adagiato sui pascoli ai piedi delle pareti e dei ghiaioni che gli abitanti chiamano “Le Ravi”.
Alla fine del '700 l'antico paese è stato ricoperto da una grossa frana proveniente proprio dalla montagna; in seguito è nato un altro nucleo abitato dove già sorgeva la bellissima chiesa monumentale.
La partenza sarà dal paese, con una breve passeggiata per le vie; cominceremo a salire poi verso la località Pian da Luco, con ottima vista panoramica della Val di Lima e dei suoi paesini.
Da lì si sale ancora lungo il crinale verso la cima del Monte Prato Fiorito (1297 m), dove il panorama è a 360°, dalla costa tirrenica con le isole dell’Arcipelago Toscano, alle Alpi Apuane e all’Appennino tosco-emiliano.
Ai nostri piedi le meravigliose e varie fioriture che lo caratterizzano in questo periodo, tra cui i narcisi selvatici.
Tante sono le particolarità di questo monte, dove le innumerevoli specie botaniche costituivano in passato gli ingredienti per rituali magici e stregoneschi.
Dopo il pranzo al sacco in vetta, scenderemo sull’altro versante fino alla località il Trebbio, una foce con crocevia di sentieri.
Da qui, girando verso sinistra si percorre un antico stradello che seguendo l'impluvio della montagna ci porta alla località Colle a Serra, da dove a breve si raggiunge nuovamente San Cassiano attraversando la zona delle Ravi.
Alla fine della nostra escursione potremo visitare la chiesa monumentale ed il piccolo museo, in cui, fra altri piccoli grandi tesori, è custodita la statua lignea del Cavaliere, definitivamente attribuita a Jacopo della Quercia. Il suo rocambolesco ritrovamento ha un'incredibile storia da raccontare.
E poi... non è finita qui! In serata, per chi lo vorrà, ad un orario consono per un rientro a casa in tempi decenti, potremo cenare nello storico locale di Santina, dove gusteremo le leccornie che prepara da decenni con la sapienza culinaria che la contraddistingue.
Per chi ha qualche dubbio sulle proprie possibilità: non spaventatevi per il dislivello! Prenderemo la salita con calma e il tempo a disposizione ci permetterà di riprendere fiato di tanto in tanto.
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